...fermiamoci ad osservare

giovedì 27 gennaio 2011

Amore disabile


                                                                   
Di una cattiveria che distrugge ogni speranza
Di una fame che si ciba di ogni cuore
Di una disperazione che è alla base, alla radice della follia, che rasenta l’innominabile
Di ogni cancro che divora questo mondo
Di veleno, siero malato e infallibile della serpe più acuta
Di escrementi, rifiuti organici dello schifo della mia terra
Del nero più nero del nero più profondo
Del male di ogni dove e di ogni quando
Delle pallottole e le lame più feroci e precise
Delle grida e degli strazi di ogni innocente……………. 
Mi vestirò……… mi riempirò……. Mi nutrirò.
Senza mai esserne sazio e senza mai provar rimorso
Nelle tenebre più fitte mi accovaccerò ………aspetterò
Aspetterò
E attaccherò
E sarò solo col mio dolore e la mia rabbia
Senza mai guardarmi indietro.

Di morte… della Madre di tutte le morti il mio corpo vernicerò, mimetizzato tra la gente.
Sceglierò… oh sì…sceglierò.
Vittime ignare e solitarie. Angeliche e demoniache. Vittime inutili e sacrificabili.
Finché il silenzio calerà e la notte brucerà e la terra, il cielo, i venti, i mari, i pianeti, le galassie e le formiche… piangeranno.
Lacrime vuote, piene di niente e colme di morte.   Lacrime rosse.   Lacrime vecchie.   Lacrime stanche.   Lacrime stolte.   Lacrime andate.
La cipolla del tormento si è sbucciata, strato dopo strato. Pianto dopo pianto. Lamento dopo lamento.
Di polvere alla polvere
Di cenere alla cenere
Di tutti i vermi del sottoterra più ruttale
Io mi vestirò.
Per dimenticare l’odio. Per scordare la rabbia. Per non avere più risposte e non conoscer più domande.
Epilogo tragico e beffardo di un sorriso sul mio volto. Venuto. Ammirato. Sparito.

2 commenti:

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  2. Ecco. Questi sono il genere, il tono, il portamento che mi piacciono. Lo rileggerò e vedrò l'effetto che fa...

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bisbigli tra le righe